martedì 13 ottobre 2009

13 Ottobre 2009 - Totò cerca casa

Totò cerca casa.
Ma anche Antonio, Giuseppe, Luigi, Tommaso & Co. non hanno fissa dimora: l’inverno incombe e non è salutare dormire sotto i ponti fino al 28 marzo.
Impraticabile ai giorni nostri l’originale soluzione adottata nel film dal grande attore, il trasloco in una di quelle case conosciute con un termine che, latu sensu, nel lessico comune indica gran confusione. Qualche nostalgico ne propone la riapertura, per motivi sanitari e di ordine pubblico. Misura superflua, a parere di chi scrive: l’Italia intera può serenamente appellarsi con l’abusato predicativo, a partire da alcune residenze ufficiali romane.
Che fare allora? Chiedere ospitalità da parenti, trovare una stanza in affitto, trasferirsi in multiproprietà? In ogni caso, bisogna preventivare qualche problema di coabitazione. Ubi commoda ibi incommoda.
I padroni di casa non rendono la vita facile ai nuovi venuti, spesso considerati ospiti invadenti e tutt’altro che graditi. Qualcuno s’è già sentito consigliare brutalmente di svernare dove ha trascorso la bella stagione. D’altronde Galatina è città accogliente, senza eccessi però; in Corso Garibaldi, sull’arco di una porta secondaria d’un bellissimo palazzo nobiliare, noterete un’incisione che ammonisce: “Non si gode asilo”.
Triste la vita dell’esule, come racconta padre Dante: “Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”.
Sono giorni in cui anche un pacchetto di consensi, comunque accumulato, non dà certezze di apparentamento. E’ argent de poche, patrimonio volatile soggetto a fluttuazioni repentine.
Mala tempora currunt.

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