Fine anno, tempo di bilanci. Chi ha carattere metabolizza gli sbagli commessi e ne trae stimoli per migliorarsi. Tetragono ai condizionamenti esterni, guarda a sé stesso come unico artefice: homo faber fortunae suae. Altri inquadra le cose con disincanto, guidato da un malinconico animus leopardiano nei confronti della vita. Chi scrive fa suoi entrambi gli atteggiamenti, pragmaticamente.
L’anno che finisce ha visto l’esordio pubblico di questa statua parlante, che senza il Suo soffio vitale non sarebbe rimasta che flatus vocis: gentile Professore, la gratitudine è sentimento che Pasquino Galatino conosce, e che qui ed ora vuole manifestarLe per lo spazio esclusivo accordato in Galatina.it. Sullo slancio di quella rubrica sono apparsi i contributi al quindicinale locale, meno ludici, quindi in linea con l’understatement del foglio ospitante; infine è venuto un blog con questo nome, scarno archivio elettronico senza commenti né appendici.
Pasquino può aver divertito, quando randellava gli “intoccabili” con furia iconoclasta; di certo ha rotto prudenti regole comunicative (e non solo quelle…), “parlando al conducente” senza peli sulla lingua. Se invece avesse annoiato, questo sì, dispiacerebbe un poco al vecchio somministratore di vetriolo, che sin dall’inizio ha voluto scherzare seriamente, si perdoni l’ossimoro, per indurre alla riflessione; allievo della tradizionale scuola popolare galatinese della schermaglia verbale, il cui appellativo plebeo si tace per eleganza.
L’augurio per tutti noi e per le nostre famiglie è che il nuovo anno ci veda sempre più in salute. E porti maggiori consensi alla Sua/nostra attività d’informazione (questo vagnone de la conza si include, immodestamente), il cui guadagno non computiamo in euro ma in “vero”, unità di misura percentuale di verità. Si convenga che abbiamo ancora spazi di arricchimento.
Con questo bilancio e queste speranze, il Vostro sigilla il 2009. Degna chiosa, la massima lapidaria di un maître à penser galatinese del XX secolo: “Ci campa, vide”.
Sic locutus est Minnella. Poteva Pasquino esimersi, anche a S. Silvestro, dalla “dotta citazione”?
L’anno che finisce ha visto l’esordio pubblico di questa statua parlante, che senza il Suo soffio vitale non sarebbe rimasta che flatus vocis: gentile Professore, la gratitudine è sentimento che Pasquino Galatino conosce, e che qui ed ora vuole manifestarLe per lo spazio esclusivo accordato in Galatina.it. Sullo slancio di quella rubrica sono apparsi i contributi al quindicinale locale, meno ludici, quindi in linea con l’understatement del foglio ospitante; infine è venuto un blog con questo nome, scarno archivio elettronico senza commenti né appendici.
Pasquino può aver divertito, quando randellava gli “intoccabili” con furia iconoclasta; di certo ha rotto prudenti regole comunicative (e non solo quelle…), “parlando al conducente” senza peli sulla lingua. Se invece avesse annoiato, questo sì, dispiacerebbe un poco al vecchio somministratore di vetriolo, che sin dall’inizio ha voluto scherzare seriamente, si perdoni l’ossimoro, per indurre alla riflessione; allievo della tradizionale scuola popolare galatinese della schermaglia verbale, il cui appellativo plebeo si tace per eleganza.
L’augurio per tutti noi e per le nostre famiglie è che il nuovo anno ci veda sempre più in salute. E porti maggiori consensi alla Sua/nostra attività d’informazione (questo vagnone de la conza si include, immodestamente), il cui guadagno non computiamo in euro ma in “vero”, unità di misura percentuale di verità. Si convenga che abbiamo ancora spazi di arricchimento.
Con questo bilancio e queste speranze, il Vostro sigilla il 2009. Degna chiosa, la massima lapidaria di un maître à penser galatinese del XX secolo: “Ci campa, vide”.
Sic locutus est Minnella. Poteva Pasquino esimersi, anche a S. Silvestro, dalla “dotta citazione”?
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