“il Giornale” di domenica 21 febbraio denuncia “contratti senza concorso a parenti e conoscenti dei politici” e riporta una serie di dati di spesa del governo Vendola desunti dal sito della Regione Puglia. Alcuni qui di seguito:
- 527 sono i provvedimenti di nomina di consulenti e Co.Co.Co. tra l’aprile 2008 ed il dicembre 2009, per 38 milioni €;
- 188 assunzioni a tempo determinato;
- 200 incarichi legali esterni, per 10 milioni €;
- 52% l’aumento delle spese di consulenza, per 58 milioni €, nel 2008 rispetto al 2007;
- 1,5 milioni € destinati dalla Apulia Film Commission a contratti di consulenza Co.Co.Co.
Tutto giuridicamente ineccepibile, ribadiamo noi insieme a “il Giornale”. C’è attenzione alla giurisprudenza, forse è sull’etica che ci si è distratti, come afferma Francesco Boccia nell’onesto commento a fondo pagina.
Le aride cifre difettano dell’afflato poetico amato dal nostro Presidente di Regione, in compenso la prosa ricalca il copione conosciuto, creare nuovo consenso con metodi vecchi. Strana sindrome quella di adottare, una volta al governo, i provvedimenti criticati quando si era all’opposizione.
La classe operaia non va più in Paradiso, sale sui tetti in difesa del posto di lavoro. Nel Paradiso regionale vanno altre classi, quelle dal modello Unico opulento: il notaio conferma.
È palese che si sta aprendo un enorme bortone per un altro quinquennio di nichilismo.
- 527 sono i provvedimenti di nomina di consulenti e Co.Co.Co. tra l’aprile 2008 ed il dicembre 2009, per 38 milioni €;
- 188 assunzioni a tempo determinato;
- 200 incarichi legali esterni, per 10 milioni €;
- 52% l’aumento delle spese di consulenza, per 58 milioni €, nel 2008 rispetto al 2007;
- 1,5 milioni € destinati dalla Apulia Film Commission a contratti di consulenza Co.Co.Co.
Tutto giuridicamente ineccepibile, ribadiamo noi insieme a “il Giornale”. C’è attenzione alla giurisprudenza, forse è sull’etica che ci si è distratti, come afferma Francesco Boccia nell’onesto commento a fondo pagina.
Le aride cifre difettano dell’afflato poetico amato dal nostro Presidente di Regione, in compenso la prosa ricalca il copione conosciuto, creare nuovo consenso con metodi vecchi. Strana sindrome quella di adottare, una volta al governo, i provvedimenti criticati quando si era all’opposizione.
La classe operaia non va più in Paradiso, sale sui tetti in difesa del posto di lavoro. Nel Paradiso regionale vanno altre classi, quelle dal modello Unico opulento: il notaio conferma.
È palese che si sta aprendo un enorme bortone per un altro quinquennio di nichilismo.
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