Ha avuto fortuna commerciale negli anni 70 ed 80 un filone cinematografico, di recente rivalutato dalle TV private. È quello dei film con “professoresse” e “dottoresse del distretto militare”, di trama demenziale; consistendo di solito la scena clou nella doccia della “bonona” di turno, cui assisteva di nascosto un immancabile Pierino. Maestre indiscusse nel ruolo Edvige Fenech, Lilli Carati, Gloria Guida, di inversamente proporzionali bravura e dotazione fisica.
Prodotti di cultura popolare che non hanno lasciato segni di qualche importanza nella storia del cinema: unica conseguenza il temporaneo, fisiologico abbassamento del visus negli adolescenti maschi dell’epoca.
Ai programmatori galatinesi di cineforum vorremmo suggerire la sequela appena descritta. Forse potrebbe sostituire, con apprezzabile incremento del livello qualitativo, il genere horror cui andremo ad assistere sino a fine marzo.
“A volte ritornano”, “Paura nella città dei morti viventi”, “Non aprite quella porta”, i titoli in cartellone.
Ancora aspettiamo qualcuno del pubblico che, sul palco per il dibattito conclusivo, declami a voce alta lo stesso giudizio critico con cui Fantozzi stroncava “La corazzata Potëmkin” propinata dal Mega Direttore Galattico.
Prodotti di cultura popolare che non hanno lasciato segni di qualche importanza nella storia del cinema: unica conseguenza il temporaneo, fisiologico abbassamento del visus negli adolescenti maschi dell’epoca.
Ai programmatori galatinesi di cineforum vorremmo suggerire la sequela appena descritta. Forse potrebbe sostituire, con apprezzabile incremento del livello qualitativo, il genere horror cui andremo ad assistere sino a fine marzo.
“A volte ritornano”, “Paura nella città dei morti viventi”, “Non aprite quella porta”, i titoli in cartellone.
Ancora aspettiamo qualcuno del pubblico che, sul palco per il dibattito conclusivo, declami a voce alta lo stesso giudizio critico con cui Fantozzi stroncava “La corazzata Potëmkin” propinata dal Mega Direttore Galattico.
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