domenica 23 maggio 2010

Peppino Spoti a PG - 23 Maggio 2010

Egregio sig. Pasquino,
le lettere pubblicate sul sito internet Galatina.it a sua firma, nei giorni 28 aprile e 12 maggio u.s. e, le risposte date dal direttore del sito Galatina.it alle sue due missive, hanno suscitato una meditata riflessione da parte del sottoscritto, che mi appresto, così, ad esternare.
Innanzitutto la ringrazio per la vena di ottimismo che traspare dai suoi due scritti; mi ha colpito in modo particolare l’uso della metafora che ne riempie in modo ricorrente il contenuto.
“Cicogne”, “aquile”, “paduli”, “forbici de puta” sono termini più che allusivi. Proviamo a darvi una interpretazione esplicita e pertinente.
Non c’è dubbio come sostiene il direttore di Galatina.it che non sempre chi viene suffragato dal consenso elettorale, si rivela poi saggio amministratore. Il cittadino elettore è portato molto spesso ed in modo istintivo a fidarsi del candidato prescelto e, quindi, a sostenerlo con il proprio voto. Guai però a quell’Amministratore Pubblico che viene meno alle promesse fatte, che delude e mortifica il proprio elettorato per indegnità, per incapacità, negligenza ed arroganza. In questi casi, come si usa dire, “si brucia da sé”, è politicamente finito! Peppino (senza ricorso a metafore di sorta), ha accumulato al suo attivo un corposo bagaglio di consenso elettorale, il che significa, penso, che qualcosa di positivo ha fatto finora ed è impegnato e ben disposto a continuare a fare, oggi più che mai, dopo l’ulteriore recente affermazione elettorale, tanto clamorosa quanto carica di responsabilità.
Si può, pertanto, ben sperare che, senza timori di sorta, possa, di concerto con gli altri (Giancarlo in primis) assumere nelle proprie mani, “forbici de puta”, per effettuare quella potatura di rami secchi, dannosi ed improduttivi, indispensabile per una rigenerazione produttiva nella gestione della cosa pubblica, così come è nelle aspettative di un si grande numero di cittadini, che hanno inteso con il proprio voto, assecondare una svolta innovativa nel governo della Città.
Peppino c’è, Giancarlo (mi permetto di accomunarli) spero ci sia. Insieme non hanno certo la presunzione di volare come “aquile”, ma sicuramente (si mettano l’anima in pace quanti sperano il contrario) ce la metteranno tutta per volare in alto quali splendide cicogne e non come “temutissimi paduli neri rapaci dal volo radente”. L’ottimismo della ragione induce a sperare che il cielo della nostra Città (per restare nella metafora) possa essere solcato da una splendida cicogna, per così spazzare definitivamente la presenza di paduli resi ancora più neri e rapaci perché pieni di odio, rancore e invidia per le ripetute sconfitte e per l’incapacità ad affermarsi in alcunché, capaci solo di persistere nel ricercare in altri, comportamenti di vita da parassiti, senza accorgersi di esserne, proprio essi, oscuri esemplari.

Galatina 23 maggio 2010

Peppino Spoti

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