Ultime di cronaca cittadina
Risolto dall’Autorità Letteraria il giallo che ha catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica galatinese negli ultimi tempi, l’efferato delitto che ha avuto per vittima Lingua Italiana.
L’anziana pensionata, dall’apparente età di 1000 anni, venne trovata agonizzante alla fine del mese scorso in un blog cittadino, con profonde ferite lacero-contuse in zona parietale provocate da una serie di anacoluti vibrati in rapida successione. Nel tentativo di finirla, l’aggressore aveva poi sferrato con furia omicida il colpo rivelatosi fatale in sede autoptica, un mirabile “se avrei tempo, facessi cultura”.
Prontamente soccorsa presso l’Ospedale Ortografico, la vittima venne sottoposta ad un delicatissimo intervento chirurgico volto a limitare i danni cerebrali, quindi a ripetute trasfusioni di plasma dantesco e flebo grammaticali - sintattiche (Zingarelli in soluzione zuccherina, Devoto-Oli 30%, Accademia della Crusca antivirale). Spirò giorni dopo il ricovero successivo all’operazione, nel reparto di terapia intensiva dello stesso centro, senza riprendere conoscenza e quindi non potendo fornire elementi utili agli investigatori. Commoventi dimostrazioni di affetto all’anziana degente in coma vennero in quelle ore dalle comunità scolastica e culturale cittadine, unite poi nel cordoglio e nella condanna unanime dell’atroce delitto.
La svolta nelle indagini è venuta nelle ultime ore. Il grafomane, già noto alle Forze dell’Ordine Culturale per precedenti reati contro la proprietà intellettuale, spaccio di aforismi rubati e tentativo di stupro della consecutio temporum, è stato individuato grazie ad un’abile attività di intelligence. L’ennesima sgrammaticata esternazione fatta passare per servizio giornalistico ha portato gli inquirenti sulle tracce del sospettato, un quarantenne galatinese. Pedinato discretamente, è stato intercettato in mattinata presso una Fabbrica di Fichi, luogo di ritrovo abituale. Immediatamente fermato e condotto in Questura Libraria, quindi sottoposto a stringente interrogatorio alla presenza di un Avvocato Letterario di parte e del Giudice per le Indagini Editoriali, ha reso piena confessione. Il crimine è maturato, pare, per contrasti insorti nei mesi precedenti con Lingua Italiana per questioni di confusione nell’uso del congiuntivo e del condizionale nel periodo ipotetico.
Gli inquirenti intendono ora appurare se il soggetto abbia agito da solo oppure in complicità o con la copertura di altri elementi della malascrittura del luogo.
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