Gentile Professore,
l’amico Francesco parla di un fenomeno generale, quello del calo demografico, a Galatina più accentuato che altrove. Vorrei commentare che qui forse abbiamo ascendenze britanniche (“niente sesso, siamo inglesi”), se la battuta non fosse scontata e poco umoristica.
Dico la mia: l’Italia è il paese occidentale con la minore natalità (1,3 figli per donna in media), includendo persino l’alta prolificità dell’immigrazione. Le cause sono note, in primis politiche sociali sfavorevoli verso la famiglia e le madri lavoratrici. La scarsissima attenzione alla famiglia è costante comune ai governi di ogni tempo e colore, mitigata a volte con provvedimenti degli enti locali, in special modo nelle regioni del centro-nord che dispongono di maggiori risorse.
Galatina non fa eccezione e le amministrazioni succedutesi nella nostra città, in più e peggio di altri comuni vicini, da molti anni non sono riuscite ad attrarre investimenti per iniziative non effimere, favorire sviluppo ed occupazione sia intellettuale che manuale e quindi incremento demografico.
Il paradosso galatinese è questo: a quanto è dato di vedere, in una città decresciuta per popolazione e perciò meno bisognosa di alloggi, si continua forsennatamente a costruire occupando suolo sottratto alla natura; quando sarebbe più intelligente ed ecologicamente rispettoso del territorio restaurare e rivitalizzare l’abitato storico. Ma qui ci avventuriamo nell’inesplorata giungla della lobby edilizia locale, una vegetazione intricata e lussureggiante di interessi e turnisi. Ed io, che non sono il Sandokan di via D’Enghien, lascio ad altri pirati il gusto di affrontare questo mistero salgariano.
Saluti cordiali.
l’amico Francesco parla di un fenomeno generale, quello del calo demografico, a Galatina più accentuato che altrove. Vorrei commentare che qui forse abbiamo ascendenze britanniche (“niente sesso, siamo inglesi”), se la battuta non fosse scontata e poco umoristica.
Dico la mia: l’Italia è il paese occidentale con la minore natalità (1,3 figli per donna in media), includendo persino l’alta prolificità dell’immigrazione. Le cause sono note, in primis politiche sociali sfavorevoli verso la famiglia e le madri lavoratrici. La scarsissima attenzione alla famiglia è costante comune ai governi di ogni tempo e colore, mitigata a volte con provvedimenti degli enti locali, in special modo nelle regioni del centro-nord che dispongono di maggiori risorse.
Galatina non fa eccezione e le amministrazioni succedutesi nella nostra città, in più e peggio di altri comuni vicini, da molti anni non sono riuscite ad attrarre investimenti per iniziative non effimere, favorire sviluppo ed occupazione sia intellettuale che manuale e quindi incremento demografico.
Il paradosso galatinese è questo: a quanto è dato di vedere, in una città decresciuta per popolazione e perciò meno bisognosa di alloggi, si continua forsennatamente a costruire occupando suolo sottratto alla natura; quando sarebbe più intelligente ed ecologicamente rispettoso del territorio restaurare e rivitalizzare l’abitato storico. Ma qui ci avventuriamo nell’inesplorata giungla della lobby edilizia locale, una vegetazione intricata e lussureggiante di interessi e turnisi. Ed io, che non sono il Sandokan di via D’Enghien, lascio ad altri pirati il gusto di affrontare questo mistero salgariano.
Saluti cordiali.
Nessun commento:
Posta un commento