Umma
umma, vasciu vasciu
Si è tenuta a Stoccolma, nei giorni 12-15
giugno 2025, la 71ª Conferenza del Club Bilderberg. Breve nota: il Club
Bilderberg è stato fondato nel 1954 dal banchiere americano David Rockefeller e
riunisce annualmente, in sedi sempre diverse, 130 tra Capi di Stato,
amministratori delle più importanti banche e multinazionali, vertici delle
istituzioni della sfera euro-atlantica, giornalisti e figure dello spettacolo
di grande influenza. Da allora i destini del mondo vengono per buona parte
decisi e programmati minuziosamente in queste riunioni celate all’opinione
pubblica.
“Scorrendo la rassegna stampa
internazionale, troviamo soltanto un breve articolo di Reuters, che prova a
rassicurare i lettori descrivendo l’evento come una semplice piattaforma di
dialogo euro-atlantica, e a spiegare che, secondo gli organizzatori, «la
segretezza serve a permettere ai partecipanti di parlare liberamente in un
clima di fiducia». Una lettura minimalista che mal si concilia con
l’ingente dispiegamento militare, il contenuto delle discussioni mantenuto
rigorosamente secretato e l’impossibilità per la stampa indipendente di
assistere ai lavori o quantomeno di averne resoconti accurati.” *
Alla 71ª edizione svedese di questa innocua
rimpatriata di benefattori dell’Umanità e disinteressati filantropi, prendono
parte due personaggi tristemente noti, Mario Monti ed Enrico Letta. Nel passato
hanno fornito il loro prezioso contributo figure del calibro di Gianni ed
Umberto Agnelli, componenti del Comitato Direttivo, incarico poi ereditato da John
Elkann, degno rampollo di cotanta stirpe. Alcune altre personalità italiane che
hanno delibato il verbo mondialista: Ugo La Malfa, Emma Bonino, ovviamente Mario
Draghi, Romano Prodi, il cantante Jovanotti, i giornalisti Gianni Riotta, Lilli
Gruber e Monica Maggioni (quest’ultima ex Presidente RAI dal 2015 al 2018).
“Il problema non è tanto che le élite si
incontrino – lo fanno da sempre – quanto che lo facciano al riparo da ogni
forma di controllo democratico, nell’assenza totale di trasparenza, tra
complici silenzi e connivenze giornalistiche. Non è certo una teoria del
complotto sottolineare che il Club Bilderberg rappresenti l’incarnazione del
potere opaco: un consesso in cui le decisioni che cambieranno il mondo vengono
prese rigorosamente a porte chiuse. Ed è proprio questo il punto: il problema
non è tanto che il Bilderberg esista, ma che nessuno ne parli – nemmeno quei
giornalisti che vengono invitati a partecipare alle riunioni del Gruppo e che
dovrebbero, in base alla deontologia professionale, riferire cosa accade dietro
le quinte del potere anziché presenziarci solo per banchettare.” *
Raccontato ciò, continuiamo a cantare con
Patti Smith l’intramontabile “People have the power” ed illuderci che in
democrazia il voto serva a indirizzare l’operato dei governi.
*https://www.lindipendente.online/2025/06/13/il-club-bilderberg-torna-a-riunirsi-a-porte-chiuse-a-stoccolma/