A Tonino dei Valori
Se saprei inventar regole nuove
per questo italiano tremolante;
se reciterei “T’amo pio bove”
pensando alla mandria pascolante
di vecchi senatori e deputati
ammaliati dal furbo pifferaio;
se si rivolterebbero schifati,
i dipietristi, da questo immondezzaio,
che aborro ma che ci sguazzo dentro
perché mi campa come tutti quanti.
Se unirei la sinistra con il centro
facendo finta di portarli avanti;
se saprei c’azzeccare per ore
con l’aria dell’unto del Signore:
allora fossi non l’umile Pasquino
bensì l’immarcescibile Tonino.
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