venerdì 29 gennaio 2010

Demenza senile - 28 Gennaio 2010

Gentile Professore,
ho l’obbligo di rassicurare Lei ed Altri: Pasquino e l’esigua truppa dei suoi lettori “belanti” non stanno progettando alcun putsch. Le analogie tra la Galatina odierna e la Monaco di Baviera del 1933 si fermano quindi alla presenza di affollate birrerie, che però il sottoscritto non frequenta (trigliceridi alti).
Dei quattro neuroni sopravvissuti alla demenza senile (leggasi il referto del Dr. Zinzale, neurologo con studio in Galatina.it), ne impegno uno per tentare di mostrare la distanza ideologica che intercorre tra questo lettore dell’innocuo, esoterico Julius Evola de “La tradizione ermetica”, e l’esegeta entusiasta del “Mein Kampf”, di cui conosco a malapena autore e titolo. Arduo compito, in così breve spazio, e forse anche inutile.
Perchè si comprende che sia sforzo sovrumano, tra tanti sbadigli intellettuali, restare svegli (in tutti i sensi); ma si dovrebbe provarci dopo un caffè ristretto e l’abbandono di triti stereotipi pret à penser, comodissimi quando non si voglia occupare eccessivamente la materia grigia nel giudicare gli altri. Preciso, a scanso di ulteriori anatemi: l’aggettivo “sovrumano” non ha attinenze (se non lessicali) col “Superuomo” di Nietsche… Sapete, meglio essere prudenti, coi tempi che corrono.
Faccio uso dei restanti superstiti tre neuroni nel pretendere, per i lettori di Pasquino e per le loro idee, lo stesso rispetto che si è sempre dimostrato verso i nostri interlocutori.
Ma stiamo parlando di una predisposizione d’animo che o possediamo naturalmente, oppure no. Vero, Dr. Zinzale?
La saluto devotamente, caro Professore.

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