sabato 26 settembre 2009

1 Maggio 2009 - Aspettando godo

Gentile Professore,
ascoltare in incognito l’opinione dei conoscenti e degli amici su Pasquino Galatino mi offre motivi di riflessione sugli avvenimenti degli ultimi tempi.
Tutto ha avuto inizio con una lettera anonima di denuncia sul traffico anarchico di questa Città. Era fine febbraio. Forse per il modo scanzonato di presentarLe il problema, forse per il Suo fiuto giornalistico riguardo una novità che avrebbe potuto incuriosire i lettori di Galatina.it e non solo, cosa puntualmente verificata: così è nata la pagina di “Uno, nessuno e trentamila”.
Com’è naturale, il “fenomeno” Pasquino (iperbole) suscita simpatie ed antipatie. Qualcuno lo trova divertente, e inquadra correttamente la mission: dialogare, in tono scherzoso, dei problemi di tutti i giorni, visti con gli occhi del cittadino comune di Galatina. C’è chi prende la cosa sul serio, intravedendo l’inevitabile burattinaio, che ovviamente non esiste. Lei mi rende edotto che qualcun altro, tra un caffè e un fruttone, si spaccia per Pasquino; pensa così di lucrare un effimero credito politico. Che sia un moderno interprete del “Miles gloriosus”? Altri ancora gradirebbe essere accompagnato “dove è difficile arrivare”…avendo scambiato l’umile Pasquino per uno sherpa himalayano della cultura.
Se non è “Il Processo” di Kafka, siamo dalle parti di Alvaro Vitali in arte Pierino.

Giorni fa il Sindaco concede dignità di interlocutore ufficiale al sottoscritto, ed invia una corrispondenza su carta intestata del Comune (!). Trattasi in realtà di “Avviso ai Naviganti”, con Pasquino nuora perché suocera intenda. Chiamato comunque in causa, e vincendo un senso di vertigine per la piega surreale che ha assunto questo “cazzeggio” internettiano con Lei, PG risponde al Sindaco in carta semplice. Chiede scusa alla Professionista per una satira infelice, e bacchetta ancora più forte il Politico. Decide il magnanimo Pasquino di non infierire crudelmente: ufficio completato in maniera egregia dagli alleati del Primo Cittadino, in Consiglio Comunale. Poi il nostro non è tipo da sferrare il vigliacco calcio dell’asino, tanto meno ad una Signora. Noblesse oblige.

Sono un po’ disorientato, lo confesso. Ed anche tentato di “riportare la statua tarocca al rigattiere”. Le chiedo aiuto per capire se c’è qualcosa che mi sfugge in tutto questo, un percorso mentale logico, per quanto tortuoso, che accomuni tutti noi protagonisti. Ho sbagliato a condividere pubblicamente le mie riflessioni coniugate al modo di Petrolini? Io volevo solo soddisfare la becera richiesta: “’A Pasquì, facce ride!”… Se “non vi ha piaciato”, pazienza.
Gentile Professore, attendo Suoi lumi, ed (il povero Beckett mi perdoni) aspettando godo.
Con stima e, se me lo consente, con l’affettuosa gratitudine dovuta a chi ha già risolto il caso.
Pasquino Galatino

Nessun commento:

Posta un commento