sabato 26 settembre 2009

28 Maggio 2009 - Carmina Burina - Il terribile male

Gentilissimo Professor Valente,
anche Pasquino Galatino ha provato più volte a cimentarsi con la poesia. Il pudore ed una sana, robusta autoironia hanno poi sconsigliato di rendere pubblici i versi, se non a pochi intimi. Ho chiusa in un cassetto della scrivania una raccolta che ho intitolato “Carmina burina”. Uscirà postuma, se a qualcuno dovesse mai piacere, ma dubito fortemente che ciò accada: Calliope si è negata sdegnosamente al sottoscritto quanto è stata generosa di sè con gli amici Piero D’Errico e Nicola Mauro; per citare due nomi a noi cari.

Essendo tale raccolta di versi un work in progress, volta per volta si amplia di nuove aggiunte. Oso sottoporre alla Vostra attenzione l’ultima fatica. Trae ispirazione da storie recenti, ed ha titolo:
“Come Sapevo Amarti, Così So Amministrarti”.

“Disinvolta Gestione,
Maquillages Contabili,
Deficit Insanabili:
Consiglio d’Amministrazione”

Non vi è la trasognata dolcezza di un D’Errico; manca il pathos di un Mauro. Ma, Vi assicuro, io vi avverto l’eco struggente del fruscio di un libro contabile, sfiorato dalle mani sapienti d’un Giudice del Tribunale Fallimentare.
A Voi, amici cari, il giudizio critico. Siate generosi col vecchio, ispirato Pasquino.
Con l’affetto di sempre,
PG



Gentile Professor Valente,
Vengo benevolmente ripreso da un amico lettore perché, a suo dire, mi sarei “imborghesito”: la mia penna avrebbe perso in parte il suo veleno, e Lor Signori Amministratori di questa Città non sarebbero più i bersagli “amati” da Pasquino Galatino.
E’ ben vero che mi sono un poco autocensurato; preferisco non entrare a piè pari nel clima elettorale locale. Se poi qualche personaggio mitologico si mostrerà meno permaloso e più obiettivo con sé stesso e con la sua azione, riprenderò a parlarne, graffiando se del caso. Tra qualche tempo, quando le mie opinioni non potranno più essere interpretate secondo convenienza politica, tornerò a mostrare gli strappi ai pantaloni dell’elegante smoking di questo esecutivo cittadino.

La cosa che invece noto con piacere è che, finalmente, più d’uno segnala a Galatina.it le situazioni di incuria e di pericolo presenti in Città, e lo fa da cittadino e da tecnico, con la competenza specifica dell’urbanista. Non attribuisco a Pasquino il merito di aver piantato un seme che sta generando una pianta rigogliosa, ma mi sembra di capire che qualcuno dei 30000 si sia stancato di starsene in silenzio a subire supinamente lo scempio e il disagio. Democrazia è partecipazione, per abusare ancora una volta delle mie amate citazioni: qui è il compianto Giorgio Gaber a mostrare la via.

Ma voglio parlare d’altro, di un argomento che purtroppo ci tocca tutti da vicino. Permetto a Voi lettori uomini di reiterare l’usato osceno gesto apotropaico, se credete nella scaramanzia: nessuno vi vede. Però è la sola nota leggera che consento a me di scrivere ed a Voi di leggere: perché è passata appena una settimana dalla scomparsa di un uomo giovane, colpito dal male terribile che non osiamo nominare, l’ennesima vittima dalle nostre parti. Un’altra vedova ed altri bambini senza padre. Da profano mi chiedo se c’è una ratio nella crescita esponenziale dei casi di tumore nelle nostre zone, se la causa è quella aria malata di cui parlano genericamente i nostri vecchi, con una saggezza premonitrice ed incompresa.
Lo scrivente è stato toccato negli affetti dal male: solo la Provvidenza e la perizia di senologi ed oncologi permettono ad una donna ancor giovane di continuare serenamente a svolgere il suo ruolo di madre, moglie e lavoratrice. Qualcun altro non ha avuto la stessa fortuna, e sono già troppi qui da noi.
In nome dei loro cari chiediamo a voce alta alle Autorità competenti, queste entità astratte che invece hanno i volti di chi deve fare prevenzione e monitoraggio per la salute pubblica, di spiegarci perché nella nostra provincia quel male aggredisce sempre più, e persone sempre più giovani. Prima e meglio della statistica ce lo dice la cronaca.
Vorremmo una risposta: possibilmente non quella di Barbariccia nel XXI canto dell’Inferno.
Con amicizia,
Pasquino Galatino

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