Questa pasquinata nasceva come l’ennesimo de profundis alla politichetta galatinese. Sottofondo musicale: il Mozart del funereo Requiem K 626, accompagnamento perfetto per una Amministrazione in stato di rigor mortis. Preso da sconforto per la mission impossible di improvvisarsi perito autoptico, il nostro ha poi deciso di cambiare argomento e spartito, con l’allegra Marcia Nuziale di Mendelsshon.
L’occasione è data dalle prossime nozze di una cara amica. Pasquino non può sottrarsi al grato compito di sottoporre scherzosamente alla nubenda qualche precetto comportamentale, scaturente dalla ormai ventennale esperienza maritale. La sposina perdonerà se i consigli parranno poco obiettivi, perché suggeriti dal punto di vista maschile. Li accetti come affettuoso viatico di un fratello maggiore.
“Sappi dunque cara ragazza che non di solo pane vive l’uomo (e la donna non meno di lui). Vorrei accennarTi anche di quel companatico dal gusto gradevolissimo che non si acquista in supermercato né altrove, e che gratuitamente nutre entrambi. Sto parlando esattamente di quella attività squisitamente duale che è una delle basi di un matrimonio felice e che, come un vaccino, immunizza la coppia dagli inevitabili problemi che pone la vita in comune.
L’augurio che ti faccio è che non dobbiate mai confermare quel tristo detto popolare, per il quale immancabilmente coesistano pane abbondante e debolezza di apparato masticatorio…con indifferenza da quale delle parti si configuri la penuria di mezzi mandibolari.
Ad entrambi non manchi mai il pane, i denti sani per nutrirsene e soprattutto un robusto appetito. Se talvolta uno dei due dovesse soffrire di inappetenza, l’altro abbia sempre fantasia per inventare gli aperitivi adatti. A 30 come ad 80 anni. Auguri sinceri, ragazza.”
Pasquino per parte sua non ha mai sottoscritto, da giovane ed ora da uomo in età, le parole dell’austero Marco Aurelio, che definiva il piacevole esercizio come “sfregamento di visceri con secrezione e spasmo”. Tutt'altro... Purtroppo il nostro, alquanto rassegnato, constata che sull’argomento non c’è coincidenza di vedute con la signora Pasquina: da sempre, madame è piuttosto pigra ed avara di sue grazie, quantunque elegantemente invitata, sinora. Esorto la giovane amica prossima sposa a non emularne il contegno, ne avrà da guadagnare in salute e soddisfazione, propria e del coniuge.
Professore gentilissimo, probabilmente mai avrebbe immaginato che la “Pagina di Pasquino Galatino” avrebbe ospitato il mio esordio come consulente della “Posta del cuore”.
Tra qualche tempo, sarò pronto per “Eva 3000”… o per le pagine pruriginose de “la Repubblica”, che è lo stesso.
Con fraterna devozione,
Pasquino Galatino
L’occasione è data dalle prossime nozze di una cara amica. Pasquino non può sottrarsi al grato compito di sottoporre scherzosamente alla nubenda qualche precetto comportamentale, scaturente dalla ormai ventennale esperienza maritale. La sposina perdonerà se i consigli parranno poco obiettivi, perché suggeriti dal punto di vista maschile. Li accetti come affettuoso viatico di un fratello maggiore.
“Sappi dunque cara ragazza che non di solo pane vive l’uomo (e la donna non meno di lui). Vorrei accennarTi anche di quel companatico dal gusto gradevolissimo che non si acquista in supermercato né altrove, e che gratuitamente nutre entrambi. Sto parlando esattamente di quella attività squisitamente duale che è una delle basi di un matrimonio felice e che, come un vaccino, immunizza la coppia dagli inevitabili problemi che pone la vita in comune.
L’augurio che ti faccio è che non dobbiate mai confermare quel tristo detto popolare, per il quale immancabilmente coesistano pane abbondante e debolezza di apparato masticatorio…con indifferenza da quale delle parti si configuri la penuria di mezzi mandibolari.
Ad entrambi non manchi mai il pane, i denti sani per nutrirsene e soprattutto un robusto appetito. Se talvolta uno dei due dovesse soffrire di inappetenza, l’altro abbia sempre fantasia per inventare gli aperitivi adatti. A 30 come ad 80 anni. Auguri sinceri, ragazza.”
Pasquino per parte sua non ha mai sottoscritto, da giovane ed ora da uomo in età, le parole dell’austero Marco Aurelio, che definiva il piacevole esercizio come “sfregamento di visceri con secrezione e spasmo”. Tutt'altro... Purtroppo il nostro, alquanto rassegnato, constata che sull’argomento non c’è coincidenza di vedute con la signora Pasquina: da sempre, madame è piuttosto pigra ed avara di sue grazie, quantunque elegantemente invitata, sinora. Esorto la giovane amica prossima sposa a non emularne il contegno, ne avrà da guadagnare in salute e soddisfazione, propria e del coniuge.
Professore gentilissimo, probabilmente mai avrebbe immaginato che la “Pagina di Pasquino Galatino” avrebbe ospitato il mio esordio come consulente della “Posta del cuore”.
Tra qualche tempo, sarò pronto per “Eva 3000”… o per le pagine pruriginose de “la Repubblica”, che è lo stesso.
Con fraterna devozione,
Pasquino Galatino
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