Gentilissimo Professore, cari Amici
voglio portare alla Vostra attenzione un fenomeno che si sta verificando nell’intero Salento, indistintamente, tanto nei centri urbani quanto nelle campagne e nei luoghi turistici, anche sui litorali.
Parlo del proliferare di scarichi abusivi di materiali di scarto: dalle gomme d’auto, alle carcasse di elettromestici, mobili e materassi, fino ai detriti di risulta da scavi e demolizioni edilizie (incluso il pericoloso amianto). È un fenomeno strano nei tempi e nelle dimensioni, perché si sono sempre osservati piccoli depositi di scarti nei dintorni dei paesi e nelle campagne, ma negli ultimi tempi il malvezzo ha assunto proporzioni inusuali anche per le nostre zone. Dettagliate documentazioni fotografiche di quanto sta avvenendo sono pubblicate sulle pagine Facebook di alcuni amici. Posso assicurare che non si tratta di episodi isolati: per diffusione e contemporaneità dei fatti non si può non pensare ad un disegno ben preciso e motivato.
Alcuni amici meno ingenui di me avanzano un’ipotesi terribile: qualcuno starebbe creando ad arte un’emergenza per poter lucrare in futuro su bonifica e smaltimento, riproposizione in sedicesimo dei fatti di Campania.
Ricorderà anche Lei che tanti anni fa l’allora giovane pretore di Otranto Alberto Maritati condusse un’inchiesta approfondita sull’affondamento nel Canale della nave “Cavtat”, che trasportava fusti di materiale altamente inquinante, e ne organizzò poi il recupero. È certo che si deve alla solerzia di quel pretore la salute del nostro mare e di tante persone.
In attesa che qualche locale magistrato ficcanaso ne emuli le gesta per l’inquinamento in atto, è il caso che l’opinione pubblica salentina prenda coscienza di quanto avviene in questi giorni fuori dalla porta di casa, sotto gli occhi di tutti.
Gradisca saluti cordiali.
Pasquino Galatino
voglio portare alla Vostra attenzione un fenomeno che si sta verificando nell’intero Salento, indistintamente, tanto nei centri urbani quanto nelle campagne e nei luoghi turistici, anche sui litorali.
Parlo del proliferare di scarichi abusivi di materiali di scarto: dalle gomme d’auto, alle carcasse di elettromestici, mobili e materassi, fino ai detriti di risulta da scavi e demolizioni edilizie (incluso il pericoloso amianto). È un fenomeno strano nei tempi e nelle dimensioni, perché si sono sempre osservati piccoli depositi di scarti nei dintorni dei paesi e nelle campagne, ma negli ultimi tempi il malvezzo ha assunto proporzioni inusuali anche per le nostre zone. Dettagliate documentazioni fotografiche di quanto sta avvenendo sono pubblicate sulle pagine Facebook di alcuni amici. Posso assicurare che non si tratta di episodi isolati: per diffusione e contemporaneità dei fatti non si può non pensare ad un disegno ben preciso e motivato.
Alcuni amici meno ingenui di me avanzano un’ipotesi terribile: qualcuno starebbe creando ad arte un’emergenza per poter lucrare in futuro su bonifica e smaltimento, riproposizione in sedicesimo dei fatti di Campania.
Ricorderà anche Lei che tanti anni fa l’allora giovane pretore di Otranto Alberto Maritati condusse un’inchiesta approfondita sull’affondamento nel Canale della nave “Cavtat”, che trasportava fusti di materiale altamente inquinante, e ne organizzò poi il recupero. È certo che si deve alla solerzia di quel pretore la salute del nostro mare e di tante persone.
In attesa che qualche locale magistrato ficcanaso ne emuli le gesta per l’inquinamento in atto, è il caso che l’opinione pubblica salentina prenda coscienza di quanto avviene in questi giorni fuori dalla porta di casa, sotto gli occhi di tutti.
Gradisca saluti cordiali.
Pasquino Galatino
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