Gentile Professore, cari Amici,
Una accorata letterina incensatoria circola per blog e giornali telematici locali. Ad una lettura maliziosa, il sapore è quello casareccio delle crostate fatte in casa, tanto per confermare questa linea gastronomica inaugurata dal Pasquino gourmet: ma in tempi di carestia politica e impopolarità crescente, due righe come quelle tirano su gli inquilini di via Umberto I° più di una flebo di glucosio.
Galatina Città d’Arte. Nobile e colta la nostra Galatina: può una tale Gentildonna occuparsi mai della plebea e volgarissima questione dei bagni pubblici? No certamente, tant’è che con provvedimento meritorio si eliminano le toilettes dal luogo dov’erano situate. In realtà non si può non essere d’accordo, sembrando inopportuno che l’amata Pupa sia offesa da quell’incomoda maleodorante compresenza.
Però una legge della fisica afferma che “In natura nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Una delle conseguenze dirette di questo postulato prevede che qualora cittadini Galatinesi e turisti di passaggio ingeriscano bevande debbano poi, come tutti gli esseri viventi, disfarsi del prodotto metabolico di tali assunzioni liquide. Delle quali, parte si trasforma in sudore, parte prende altre vie. Sorvolo sui dettagli: non amo il genere letterario descrittivo.
Ciò posto, è di tutta evidenza che chi amministra la nostra splendida Città d’Arte abbia concezione degli umani come puri spiriti, ectoplasmi evanescenti non soggetti a quella branca della medicina chiamata urologia.
La realtà dei fatti contraddice questa convinzione. Ne sono testimoni i residenti ed i professionisti con abitazioni e studi nel centro, in particolare in via Chiura, via Congedo, via Cavazza e zone adiacenti Piazza S. Pietro. Luoghi che sono adibiti ormai da lungo tempo a pubbliche ritirate, e sappiamo per certo che l’esasperazione degli abitanti del centro è nota a chi dovrebbe porre rimedio allo scempio. L’afflusso di pubblico nelle recenti festività patronali ha talmente aggravato il problema che per più giorni le strade menzionate sono state quasi impraticabili anche a nasi robusti. Mentre scrivo non sono a conoscenza se sia stata effettuata la bonifica invocata e necessaria. Sono stato richiesto di parlare apertamente del degrado in cui versano le vie citate.
Vespasiano, dove sei? Vi prego di interpretare correttamente l’invocazione popolare: parliamo dell’imperatore che affermò “Pecunia non olet”, riferendosi alle cospicue entrate derivanti dalla tassa sulle latrine che aveva introdotto. Qui a Galatina non ha emuli.
Spiace allo scrivente trattare argomenti scatologici: d’altronde la weltanschauung pasquiniana abbraccia il sublime e l’infimo dell’umana esistenza.
Ci consoli sapere che il record negativo della decenza non ci appartiene: entrano nel Guinness gli interpreti della commediola del 1° luglio.
Umanamente vostro,
Una accorata letterina incensatoria circola per blog e giornali telematici locali. Ad una lettura maliziosa, il sapore è quello casareccio delle crostate fatte in casa, tanto per confermare questa linea gastronomica inaugurata dal Pasquino gourmet: ma in tempi di carestia politica e impopolarità crescente, due righe come quelle tirano su gli inquilini di via Umberto I° più di una flebo di glucosio.
Galatina Città d’Arte. Nobile e colta la nostra Galatina: può una tale Gentildonna occuparsi mai della plebea e volgarissima questione dei bagni pubblici? No certamente, tant’è che con provvedimento meritorio si eliminano le toilettes dal luogo dov’erano situate. In realtà non si può non essere d’accordo, sembrando inopportuno che l’amata Pupa sia offesa da quell’incomoda maleodorante compresenza.
Però una legge della fisica afferma che “In natura nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Una delle conseguenze dirette di questo postulato prevede che qualora cittadini Galatinesi e turisti di passaggio ingeriscano bevande debbano poi, come tutti gli esseri viventi, disfarsi del prodotto metabolico di tali assunzioni liquide. Delle quali, parte si trasforma in sudore, parte prende altre vie. Sorvolo sui dettagli: non amo il genere letterario descrittivo.
Ciò posto, è di tutta evidenza che chi amministra la nostra splendida Città d’Arte abbia concezione degli umani come puri spiriti, ectoplasmi evanescenti non soggetti a quella branca della medicina chiamata urologia.
La realtà dei fatti contraddice questa convinzione. Ne sono testimoni i residenti ed i professionisti con abitazioni e studi nel centro, in particolare in via Chiura, via Congedo, via Cavazza e zone adiacenti Piazza S. Pietro. Luoghi che sono adibiti ormai da lungo tempo a pubbliche ritirate, e sappiamo per certo che l’esasperazione degli abitanti del centro è nota a chi dovrebbe porre rimedio allo scempio. L’afflusso di pubblico nelle recenti festività patronali ha talmente aggravato il problema che per più giorni le strade menzionate sono state quasi impraticabili anche a nasi robusti. Mentre scrivo non sono a conoscenza se sia stata effettuata la bonifica invocata e necessaria. Sono stato richiesto di parlare apertamente del degrado in cui versano le vie citate.
Vespasiano, dove sei? Vi prego di interpretare correttamente l’invocazione popolare: parliamo dell’imperatore che affermò “Pecunia non olet”, riferendosi alle cospicue entrate derivanti dalla tassa sulle latrine che aveva introdotto. Qui a Galatina non ha emuli.
Spiace allo scrivente trattare argomenti scatologici: d’altronde la weltanschauung pasquiniana abbraccia il sublime e l’infimo dell’umana esistenza.
Ci consoli sapere che il record negativo della decenza non ci appartiene: entrano nel Guinness gli interpreti della commediola del 1° luglio.
Umanamente vostro,
Pasquino Galatino
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