Gentilissimi Professore ed Amici di Galatina.it,
gli interventi di Vito Tundo ed altri vanno nella direzione sperata, cioè un maggiore coinvolgimento dei Cittadini nella comprensione degli avvenimenti galatinesi. “Uno, nessuno e trentamila” nasce per lo scopo qui enunciato, e nessun altro.
Seguendo questa logica, rispondo brevemente all’amico Tundo: non ho proprio nulla di personale verso il Sindaco, ho criticato alla mia maniera la gestione della res publica, cercando di far riflettere sorridendo. Se al posto dell’attuale Primo Cittadino ci fosse stato un Tizio qualsiasi, avrei fatto le stesse osservazioni. Per nostra fortuna, contrariamente a quanto affermano Travaglio, Di Pietro & C., siamo ancora in democrazia e la satira è consentita persino ad un fantasma come Pasquino Galatino. E, continuando nel gioco, questo fantasma vorrebbe pur parlare di politica locale, ma manca la materia prima: si può disquisire del nulla?
È anche vero che Pasquino Galatino è un acrobata della parola, un equilibrista circense della frase ad effetto, ma c’è un limite alla fantasia. Forse potremmo affermare, scomodando la critica d’arte, che nel Palazzo di via Umberto I° stiamo ammirando un capolavoro della tecnica pittorica del trompe l’oeil: puro effetto ottico, sembra di vedere una coalizione dove non c’è che un muro dipinto. Signori, abbiamo i nuovi Michelangelo della politica e non ce ne rendiamo conto! Chiudo col dire che a Galatina ormai da tre anni la situazione è grave, ma non seria.
Professore, solo per una volta e col Suo consenso faccio uso privato del mezzo pubblico, ma se ne capirà il motivo. Prima che qualche furbetto ne approfitti, rendo noto che persona di fiducia ha depositato nome e contrassegno di una (al momento solo ipotetica) “Lista Pasquino Galatino”. Non si vuole davvero iniziare un percorso politico: il gesto, contrario al mio habitus mentale, si rende necessario solo e semplicemente per impedire che qualcuno possa sfruttare questo nome per interessi di bottega.
Grazie della Vostra attenzione, davvero non meritata.
gli interventi di Vito Tundo ed altri vanno nella direzione sperata, cioè un maggiore coinvolgimento dei Cittadini nella comprensione degli avvenimenti galatinesi. “Uno, nessuno e trentamila” nasce per lo scopo qui enunciato, e nessun altro.
Seguendo questa logica, rispondo brevemente all’amico Tundo: non ho proprio nulla di personale verso il Sindaco, ho criticato alla mia maniera la gestione della res publica, cercando di far riflettere sorridendo. Se al posto dell’attuale Primo Cittadino ci fosse stato un Tizio qualsiasi, avrei fatto le stesse osservazioni. Per nostra fortuna, contrariamente a quanto affermano Travaglio, Di Pietro & C., siamo ancora in democrazia e la satira è consentita persino ad un fantasma come Pasquino Galatino. E, continuando nel gioco, questo fantasma vorrebbe pur parlare di politica locale, ma manca la materia prima: si può disquisire del nulla?
È anche vero che Pasquino Galatino è un acrobata della parola, un equilibrista circense della frase ad effetto, ma c’è un limite alla fantasia. Forse potremmo affermare, scomodando la critica d’arte, che nel Palazzo di via Umberto I° stiamo ammirando un capolavoro della tecnica pittorica del trompe l’oeil: puro effetto ottico, sembra di vedere una coalizione dove non c’è che un muro dipinto. Signori, abbiamo i nuovi Michelangelo della politica e non ce ne rendiamo conto! Chiudo col dire che a Galatina ormai da tre anni la situazione è grave, ma non seria.
Professore, solo per una volta e col Suo consenso faccio uso privato del mezzo pubblico, ma se ne capirà il motivo. Prima che qualche furbetto ne approfitti, rendo noto che persona di fiducia ha depositato nome e contrassegno di una (al momento solo ipotetica) “Lista Pasquino Galatino”. Non si vuole davvero iniziare un percorso politico: il gesto, contrario al mio habitus mentale, si rende necessario solo e semplicemente per impedire che qualcuno possa sfruttare questo nome per interessi di bottega.
Grazie della Vostra attenzione, davvero non meritata.
PG
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