sabato 26 settembre 2009

29 Marzo 2009 - Critica letteraria a D'Errico

Gent.mo Rag. Piero D'Errico,
Rispondo alla Sua lettera di qualche tempo fa su "Galatina.it" e Le chiedo scusa per il ritardo.La ringrazio e ricambio la considerazione che ha per me: leggere i Suoi versi, e gustarli, nella quiete silenziosa della notte, con la sola compagnia di un bicchiere di buon vino del nostro Salento, è stata per me un'esperienza, un piacere intellettuale che consiglio alle persone più care. Nei Suoi componimenti ho visto il fluire di sentimenti genuini, non soffocati da un super-io adulto, e che per questo giungono puri al lettore come quelli di un bambino. Infatti trovo che la parola in Lei conservi una freschezza infantile, incontaminata dalle sovrastrutture culturali "alte" di chi "possiede" il sapere, per studi o per censo. Le rime baciate hanno la "naiveté" di un Antonio Ligabue della poesia, allitterazioni ed assonanze generano una musicalità quasi ipnotica, che culla chi legge e lo trascina in uno stato di grazia primigenia. Ma, come dicevo qualche tempo fa, intuisco in Lei anche la sensibilità di chi ha capacità di immedesimazione, di empatia; di chi, generoso di sè, presta la sua opera in favore dell'Umanità dolente e bisognosa: in particolare, la poesia "Ti aspetto sveglia" mi rende intatta la "pietas" di una madre contemporanea, in apprensione per una figlia che si affaccia alla vita adulta, alle sue promesse, ai suoi pericoli. Non soltanto: ammiro la grande coerenza nel pubblicare la Sua produzione attraverso un mezzo "popolare" come un periodico di free-press, perchè Lei sa che l'Arte, come i figli, non può essere posseduta ma solo generata e donata al mondo.Continui così, amico Piero, continui a regalarci emozioni. Con stima
Pasquino Galatino

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