Gentile Professore,
ho seguito con attenzione il suo puntuale videoservizio sull’incontro tra artigiani galatinesi ed esponenti politici. Parlarne mi dà occasione per riconoscerLe nuovamente l’utilità sociale del Suo sito, che fornisce in modo imparziale elementi importanti di cronaca locale, altrimenti indisponibili per l’opinione pubblica.
Altri testimoni presenti mi descrivono gustosi siparietti, assenti dal Suo servizio per necessaria concisione del mezzo utilizzato. Provo a darne resoconto alla maniera di Pasquino.
Pare dunque che alcuni artigiani, brava gente la cui abilità col salace idioma galatinese è almeno pari a quella manuale, abbiano sommessamente ma fermamente esortato i politici presenti, di ogni colore, a recarsi appena possibile in un luogo fisico di disagevole accesso e scarsa illuminazione.
Sbaglieremmo se volessimo provare ad indicare questa nota località su qualsivoglia carta geografica; tantomeno risolverebbe il problema chi ne impostasse la ricerca sul proprio navigatore satellitare, quantunque di ultima generazione e precisamente aggiornato. Trattasi invero di luogo fisico sì, ma figurato.
Non è dato sapere se, accogliendo l’invito, tutti od alcuni dei politici galatinesi presenti all’incontro, abbiano poi raggiunto il posto; né tampoco se, una volta colà giunti, i nostri abbiano potuto espletare la funzione motivo del trasferimento, con propria ed altrui soddisfazione.
Relata refero. Si aggiunga un solo commento: l’esasperazione dei nostri artigiani e commercianti è tale che ogni reazione, per quanto scomposta, vada ampiamente giustificata.
E’ bene ricordare che si discute di onesti lavoratori, piccoli imprenditori sui quali grava la responsabilità non soltanto del pane quotidiano per la propria famiglia, ma anche del futuro dei loro dipendenti e relativi familiari. Quindi, in definitiva, di un segmento importante dell’economia cittadina. Parliamo di persone le cui tasse contribuiscono in maniera significativa al bilancio del Comune e della CSA, solo per fare alcuni esempi; di gente che va a letto tardi e torna al lavoro prestissimo, magari dopo nottate di mangiamenti de capu per coniugare stipendi e tributi, consulenti fiscali ed Ispettorati del lavoro, esose banche e fornitori giustamente esigenti. A loro, artigiani e commercianti galatinesi, va il mio pensiero e la mia solidarietà.
Prima che sia troppo tardi, è bene si faccia tutto il possibile per venire incontro alle loro sacrosante richieste. La salute di queste aziende coincide con quella della Città.
Con la consueta stima,
ho seguito con attenzione il suo puntuale videoservizio sull’incontro tra artigiani galatinesi ed esponenti politici. Parlarne mi dà occasione per riconoscerLe nuovamente l’utilità sociale del Suo sito, che fornisce in modo imparziale elementi importanti di cronaca locale, altrimenti indisponibili per l’opinione pubblica.
Altri testimoni presenti mi descrivono gustosi siparietti, assenti dal Suo servizio per necessaria concisione del mezzo utilizzato. Provo a darne resoconto alla maniera di Pasquino.
Pare dunque che alcuni artigiani, brava gente la cui abilità col salace idioma galatinese è almeno pari a quella manuale, abbiano sommessamente ma fermamente esortato i politici presenti, di ogni colore, a recarsi appena possibile in un luogo fisico di disagevole accesso e scarsa illuminazione.
Sbaglieremmo se volessimo provare ad indicare questa nota località su qualsivoglia carta geografica; tantomeno risolverebbe il problema chi ne impostasse la ricerca sul proprio navigatore satellitare, quantunque di ultima generazione e precisamente aggiornato. Trattasi invero di luogo fisico sì, ma figurato.
Non è dato sapere se, accogliendo l’invito, tutti od alcuni dei politici galatinesi presenti all’incontro, abbiano poi raggiunto il posto; né tampoco se, una volta colà giunti, i nostri abbiano potuto espletare la funzione motivo del trasferimento, con propria ed altrui soddisfazione.
Relata refero. Si aggiunga un solo commento: l’esasperazione dei nostri artigiani e commercianti è tale che ogni reazione, per quanto scomposta, vada ampiamente giustificata.
E’ bene ricordare che si discute di onesti lavoratori, piccoli imprenditori sui quali grava la responsabilità non soltanto del pane quotidiano per la propria famiglia, ma anche del futuro dei loro dipendenti e relativi familiari. Quindi, in definitiva, di un segmento importante dell’economia cittadina. Parliamo di persone le cui tasse contribuiscono in maniera significativa al bilancio del Comune e della CSA, solo per fare alcuni esempi; di gente che va a letto tardi e torna al lavoro prestissimo, magari dopo nottate di mangiamenti de capu per coniugare stipendi e tributi, consulenti fiscali ed Ispettorati del lavoro, esose banche e fornitori giustamente esigenti. A loro, artigiani e commercianti galatinesi, va il mio pensiero e la mia solidarietà.
Prima che sia troppo tardi, è bene si faccia tutto il possibile per venire incontro alle loro sacrosante richieste. La salute di queste aziende coincide con quella della Città.
Con la consueta stima,
Pasquino Galatino
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