sabato 26 settembre 2009

23 Settembre 2009 - Il Padulo I°

S’è riaperta la stagione venatoria. Tra boschi e paludi odi sonar bracchetti, e cacciatori aizzare: appena lubrificati, splendono Franchi e Beretta automatici.
Lontana dal fragore della caccia, dall’alto della Chiesa Madre la nostra amata civetta liscia le penne e lucida corona e chiavi; per ora nessuno può infastidirla. Risuona il suo simpatico verso tra San Sebastiano, la Piazza e via Soleto: “Tuttu miu, tuttu miu!”.
Uccellacci e uccellini si sono rifugiati al nido, per il momento, spaventati dalla doppietta armata dalla Prefettura. Li vedremo svolazzare garruli a primavera, ma correttamente a nessuno venga in mente di assimilarli agli avvoltoi…non vediamo più in giro carogne da spolpare.
Sola in lontananza, lì a sinistra, osserva la scena e si prepara al gran ritorno una rara avis: non è la mitica fenice che risorgeva dalle sue ceneri, sebbene qualcuno potrebbe pensarlo.
Semmai si indovina la sagoma di un aerodinamico rapace, il nostrano uccello padulo. Dal cui ficcante, basso volo, è noto, conviene cautelarsi.

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