sabato 26 settembre 2009

15 Agosto 2009 - Galateo istituzionale

Professore carissimo,
siamo ad alcuni giorni dalle dimissioni contestuali degli Undici, e deposizione conseguente del Sindaco. Epilogo già previsto mesi fa da alcuni osservatori, ultimo dei quali lo scrivente. Non occorrevano particolari doti divinatorie, né dottorato magna cum laude in Scienze Politiche, per immaginare lo scenario poi realizzatosi; perciò non è di questo che vogliamo interessarci.
Sorvoliamo pure sulla singolarità (rispettoso eufemismo) di una questione affrontata al di fuori della sua sede naturale, il Consiglio Comunale, e nonostante l’assenza (o forse proprio per questo) di due consiglieri: fatto concernente le baruffe chiozzotte tra comarelle dell’opposizione.
Insomma, conclusione di una vicenda politica che è degno digestivo per quel famoso pranzo in casa della suocera di pasquiniana memoria.
Apprezzo invece, nel senso proprio dello studio di human behavior, le circostanze ed il modo attraverso i quali si è pervenuti allo scioglimento. Ed a questo scopo riconosco, gentile Professore, che il suo videoservizio equivale ad un trattato di antropologia.
Ironico il primo piano ravvicinato dei bermuda di uno dei consiglieri, simbolico habitus interiore più che esteriore della sciatteria con la quale si è affrontata la gestione della cosa pubblica, non importa se dai banchi dell’opposizione o della maggioranza.
Quanto mai esplicative le espressioni di sussiego o di sufficienza nei Suoi confronti da parte di alcuni, il riso sguaiato di altri: e se da un lato è rimarchevole la Sua buona educazione nell’approcciare questi Signori, dall’altro mi piace ricordare che in quel momento Lei era sì il cronista di un avvenimento non secondario, ma anche e soprattutto uno dei 30.000 cittadini ed elettori. Ai quali è dovuta ogni spiegazione sulle proprie decisioni politiche.
Sarà opportuno che tra alcuni mesi, al momento della prossima campagna elettorale, Lei riproponga questo ed altri videoservizi. Servirà a noi elettori per misurare la distanza tra le cose promesse e quelle portate a termine, tra gli stucchevoli minuetti pre-elettorali e la cafonaggine di fine legislatura.
Perché, carissimi Professore ed Amici, non si pretende l’eleganza istituzionale di un Einaudi, ma una pur superficiale conoscenza del dettato di Monsignor della Casa.
E siccome parliamo di eleganza, non mi stupirei se qualcuno dei Nostri Cari pensasse al “completo” di Volta & Gabbana, la griffe più indossata a Palazzo Orsini.
Cordialmente Vostro,
Pasquino Galatino

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