sabato 26 settembre 2009

13 Luglio 2009 - Il teatro dell'assurdo

Gentile Professore, cari Amici,
sarà contento qualche appassionato di drammaturgia, come lo scrivente. Ci si propone, gratis et amore artis, una rappresentazione ispirata a Eugene Ionesco ed al suo “Teatro dell’assurdo”. L’attrice protagonista vuol recitare da sola al centro del palcoscenico, dopo aver mandato via i comprimari. Tranne uno che, con determinazione incomprensibile agli spettatori, si ostina a restare muto sullo sfondo, elemento di disturbo all’ordinato svolgersi del meccanismo teatrale. Silenzio carico di attesa.
Ma il dramma cui pensavamo di assistere scade in avanspettacolo, perché nel frattempo guitti e majorettes di contorno entrano ed escono incongruamente di scena, piroettando con comicità involontaria. L’improvvisazione aggiunge ogni volta nuovi spunti di ilarità: un comprimario chiede una parte più visibile, soubrettes si concedono ora a questo ora a quello, spalle comiche si spingono a gomitate per trovarsi in favore di riflettore: sembra l’incubo di un regista schizofrenico.
Il pubblico, all’inizio sconcertato, adesso si spella le mani in applausi ironici, fischia e sghignazza: cos’altro potrebbe fare davanti allo scempio? Però qualcuno comincia già ad alzarsi e guadagna l’uscita, c’è chi vuole indietro i soldi del biglietto.
Invece altri spettatori chiedono a gran voce il sipario. Forse bisognerebbe accontentarli, non crede?
Devotamente Vostro,
Pasquino Galatino

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